Lucro Cessante: Come si calcola il Danno da Mancato Guadagno
Il “lucro cessante” viene comunemente indicato anche con l’espressione “mancato guadagno”, si tratta, difatti, del mancato conseguimento di una cifra di denaro a causa del comportamento illecito di qualcun altro. Calcolarlo non è una delle operazioni più semplici perché implica di ipotizzare quanto eventualmente una persona avrebbe potuto guadagnare se non fosse intervenuto un determinato fatto. Complicazione ulteriore sta nel fatto che difficilmente è possibile procurarsi delle prove che attestino ciò che sarebbe eventualmente potuto succedere. Per facilitare il calcolo è intervenuta la Corte di Cassazione, la quale ha stabilito i criteri da applicare per rendere il risarcimento danni il più veritiero
STOP all’assegno di mantenimento se il figlio ha uno stipendio!
Nel nostro assetto sociale e culturale, ormai, i ragazzi del nuovo millennio, rispetto ai loro genitori, raggiungono l'autosufficienza economica più tardi (quando la raggiungono!!), rimanendo così a lungo a carico della loro famiglia di origine. Questo fenomeno è sicuramente oggetto di un ampio dibattito, non solo politico/sociale, ma anche giuridico. Sono proprio gli avvocati e i giudici, infatti, a chiedersi sino a quando un genitore debba continuare a mantenere il figlio, visto e considerato che la legge in primis non indica parametri precisi. La giurisprudenza sia di merito sia di legittimità ha cercato di dare risposte più precise sul tema, esaminando un vasto numero
Sindaci e Revisori Srl: nuovi limiti
Il cosiddetto Codice della crisi dell’impresa e dell’insolvenza si colloca in un’ampia riforma delle procedure concorsuali la quale, puntando ad un più efficiente coordinamento tra disciplina concorsuale e societaria, si pone l’obiettivo di anticipare l’insorgenza della situazione di crisi, in modo da intervenire tempestivamente. In tal senso il legislatore attribuisce alla funzione di controllo interno un compito fondamentale per garantire una sana gestione dell’impresa. Il legislatore ha ritenuto opportuno portare anche le imprese di minori dimensioni ad adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato alla rilevazione di una situazione di crisi in maniera tempestiva, allo scopo di preservare la continuità aziendale. Per riuscire ad assolvere tale compito, le società
Diritto al TFR nella separazione e nel divorzio
La Legge divorzile stabilisce che il coniuge, se non passato a nuove nozze e purché titolare di un assegno di mantenimento (assegno divorzile), ha diritto ad una percentuale dell'indennità di fine rapporto (il c.d. TFR) percepita dall'altro coniuge al momento della cessazione del rapporto di lavoro o del pensionamento (art. 12-bis l. 898/1970). Tale percentuale è pari al 40% dell'intera indennità di fine rapporto (anche detta comunemente "liquidazione") riferita agli anni lavorativi che sono coincisi con il matrimonio. Va precisato che nel computo degli anni vengono conteggiati anche quelli di separazione, sino alla data del divorzio (la separazione infatti non muta lo status di coniugi, trattandosi essenzialmente di
Sottrazione di minori: è colpevole la madre che impedisce un sano rapporto tra padre e figlio
Il nostro legislatore ha voluto dare tutela ai rapporti necessari tra genitori separati, divorziati o non più conviventi, ed i propri figli. Il Codice Penale italiano, infatti, all'art. 574 prevede, in breve, che, chiunque sottrae un minore degli anni quattordici, o un infermo di mente, al genitore esercente la patria potestà, al tutore, o al curatore, o chi ne abbia la vigilanza o la custodia, ovvero lo ritiene contro la volontà dei medesimi, è punito, a querela del genitore esercente la potestà dei genitori, del tutore o curatore, con la reclusione da uno a tre anni." La Corte di Cassazione, nella sentenza
Assegno Divorzile
La rottura di un matrimonio è sempre un evento spiacevole: sia dal punto di vista sentimentale e famigliare (soprattutto quando sono presenti dei figli) sia dal punto di vista economico. La sentenza di divorzio può prevedere la necessità di sostegno economico per la parte più debole economicamente, attenzione, l’assegno di mantenimento non va confuso con l’assegno divorzile. Il primo viene erogato durante la separazione, l’assegno divorzile invece è quello stabilito dal giudice quando il divorzio viene completato. Come funziona Il Tribunale quindi, nel momento in cui scioglie definitivamente il matrimonio pronunciando il divorzio, può stabilire che una parte versi all’altra una somma di denaro: Una
La legittima difesa è Legge.
Una rivoluzione culturale in 9 articoli di Legge. Il 28 marzo 2019, con una buona maggioranza, il Parlamento ha definitivamente accolta la nuova modifica al Codice Penale circa la possibilità per la quale la difesa è sempre legittima, pur restando il principio di proporzionalità. La legittima difesa, però, può scattare anche senza la minaccia vera e propria di un'arma e se solo si è in uno stato di “grave turbamento”. Il testo di Legge modifica l'articolo 52 e l'articolo 55 del Codice Penale. La riforma allarga l’ombrello di copertura della legittima difesa e per far scattare la non punibilità non è necessario che il ladro abbia un'arma in mano ma è sufficiente la sola minaccia di utilizzare un'arma. Non è necessaria neppure la
Affido esclusivo, le decisioni importanti vanno comunque prese insieme
Accade spesso, nell'ambito delle separazioni conflittuali, che un genitore invochi a gran voce l'affidamento esclusivo dei figli a sé, nella convinzione che questa domanda, se accolta, gli garantisca un sostanziale "potere assoluto" sui minori e una corrispondente estromissione dell'altro genitore dalla crescita dei figli. Non è così. Dopo la riforma del 2006, che ha sovvertito il precedente scenario normativo e cristallizzato il diritto dei minori alla bigenitorialità, l'affidamento condiviso è divenuto la regola, quello esclusivo l'eccezione; il codice civile è inequivocabile laddove prescrive al Giudice di "valutare prioritariamente la possibilità che i figli minori restino affidati a entrambi i genitori" e prevedere,